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La Isla Grande tra rum e sigari
Affascinante, ritmica, inebriante e complessa sono solo poche delle parole che si possono scegliere per descrivere Cuba. L’isola ha
un carattere molto distintivo e peculiare: qui dovrai lasciare le tue normali aspettative caraibiche all’aeroporto, staccare la spina dal mondo occidentale e goderti le cose semplici della vita.
La decadente architettura coloniale, una cultura e una storia uniche e una costa mozzafiato si combinano per creare un’isola caraibica come nessun’altra. La
“Isla Grande”, protagonista della gesta di Che Guevara e della rivoluzione che ha portato al potere Fidel Castro, sembra tuttavia essere rimasta ai tempi del colonialismo. Case colorate e automobili americane anni ’50 faranno da sfondo alle tue passeggiate.
Ogni angolo delle città ti ricorderà della rivoluzione con immagini del “leader maximo”, del Che e slogan dipinti sui muri. Le strade di Cuba brulicano di vita e vivacità, di musica e di locali, tra rum e il fumo dei famosi sigari vi perderete sedotti dalla
magica atmosfera che si respira.
Il Cuba Libre: il cocktail più filo-americano
Il rum è il distillato della melassa della canna da zucchero o del suo succo. Cuba produce un rum più leggero e più fresco rispetto agli altri che vengono prodotti altrove nei Caraibi, e questo ha una matrice storica. Ciò è infatti dovuto a
una precisa richiesta della corona spagnola, che preferiva i suoi liquori delicati nel sapore e ne alimentò pertanto nei decenni la produzione.
Curiosamente, uno dei cocktail cubani a base di rum più famosi ha a che fare con questo. Infatti tra i drink nati all’Avana sicuramente il Cuba Libre merita un posto d’onore, ma attenzione: la sua nascita non è legata alla Revolucion, come molti pensano, bensì proprio all’
indipendenza di Cuba dalla Spagna, ottenuta con l'appoggio militare degli Stati Uniti!
Sembra che la nascita della bevanda a base di rum fu inventata da un barman cubano che
mescolò la Coca Cola (americana) al rum cubano, per unire simbolicamente le due nazioni. Fu proprio in quel momento che un soldato propose un brindisi per la nuova Cuba liberata: Cuba Libre.
Il Mojito: origini di un mito
Anche in questo caso ci sono molte storie che cercano di raccontare la nascita del famoso drink. La più credibile fa riferimento al pirata Francis Drake, che giunse nel 1536 a Cuba per saccheggiare l’Avana.
Sarebbe stato lui stesso a creare la prima versione del cocktail, con ingredienti autoctoni ormai leggendari: la base era di
aguardiente, un antenato del rum, unito poi al lime, allo zucchero di canna e alla
yerba buona, cioè un tipo di menta che cresceva solo a Cuba.
Se vuoi sorseggiare un mojito tra i migliori e carico di suggestioni storiche e letterarie, il posto e il consiglio non può che essere uno: la
Bodeguita del Medio, locale storico di L'Avana dove Ernest Hemingway era solito bere questo cocktail.
Il bar dove è nato il Daiquiri
Anche sul Daiquiri tante storie, ma per fortuna un’unica ricetta e soprattutto una versione sulle sue origini che mette tutti d'accordo. L’invenzione ufficiale del Daiquiri si colloca a l’Avana, nel
bar El Floridita: un locale esistente in calle Obispo fin dal 1817, conosciuto prima con il nome di La Piña de Plata, poi come La Florida e infine trasformato nel suo diminutivo dagli affettuosi avventori.
Qui nel 1914 arriva il bartender catalano Constantino Ribalaigua Vert, che ben presto diventa una leggenda grazie al suo Daiquiri, il primo fatto esattamente come lo conosciamo noi oggi. Il premio Nobel per la Letteratura
Ernest Hemingway non poteva farne a meno, fu lui a coniare il detto: “My mojito at La Bodeguita, my daiquiri at El Floridita”: poche parole che consacrano una volta per tutte El Floridita a culla del Daiquiri.
Il rum è oggi, insieme ai sigari, una parte fondamentale della storia, della cultura e delle tradizioni di Cuba, ed ha letteralmente
alimentato l’economia di questo paese per interi decenni.
Tabacco, i sigari più famosi
Fumare foglie di tabacco era già un’usanza consolidata tra le popolazioni indigene, ma non era inizialmente considerata
una risorsa economica adeguata. La fortuna del tabacco cubano arrivò a fine 1800 e negli anni ha totalmente sostituito l’economia basata sullo zucchero, che andò progressivamente scemando dopo la scoperta, in Europa, della possibilità di estrarre lo zucchero dalle bietole.
I sigari a Cuba sono un’istituzione, e tantissimi sono i personaggi legati al proprio sigaro. Fidel Castro fumava
i “Cohiba splendido”, Che Guevara invece
i “Montecristo n°4”, ed è come se questi sigari raccontassero un po’ di loro, degli uomini che erano. Invece Winston Churchill fumava
i “Romeo y Julieta”, e si può dire che proprio per questo si tratta delle 3 marche di sigari cubani certamente più note e passate alla storia.
Ma
come si realizza un sigaro? Si utilizzano cinque foglie di tabacco opportunamente essiccate. La prima si chiama “capote”: al suo interno vengono adagiate altre tre foglie che prendono il nome di “la tripla”. Questa va a caratterizzare in effetti il sigaro per odore, sapore, intensità, aroma e tipo di combustione. Il sigaro viene poi messo in una pressa per 25-30 minuti e al termine viene applicata l’ultima foglia, chiamata “capa”, che è quella da cui dipende l'aspetto del prodotto finito. A Cuba ci sono
33 marche di sigari con 240 misure diverse. Tutto deve essere naturale e biologico, per questo è il sigaro più caro ed il migliore al mondo, essendo tutto il processo realizzato a mano.
Cuba, in viaggio con Veratour
La decadente architettura coloniale, una cultura e una storia uniche e una costa con spiagge mozzafiato si combinano per creare un’isola caraibica come nessun’altra. A Cuba i luoghi da visitare durante il tuo
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