È necessario il passaporto con validità residua di almeno 3 mesi. Il passaporto deve avere almeno due pagine disponibili per l'apposizione del timbro di ingresso o uscita dal paese. Non è necessario il visto. È prevista un'imposta di soggiorno da pagare in loco pari a 12 TND (circa 3,70 euro) per persona al giorno, per un massimo di 10 giorni. Esenti bambini fino a 11 anni.
Mahdia è una splendida città costiera situata sulla costa orientale della Tunisia, affacciata sul Mar Mediterraneo. Si trova nel governatorato omonimo, a circa 205 chilometri a sud-est della capitale Tunisi e a 45 chilometri a nord-est di Monastir. La città sorge su una penisola rocciosa che si protende nel mare, offrendo panorami mozzafiato e una posizione strategica che ha reso questo luogo importante fin dall'antichità. Mahdia è facilmente raggiungibile dall'aeroporto internazionale di Monastir-Habib Bourguiba, distante circa un'ora di auto.
Mahdia gode di un clima mediterraneo molto favorevole che la rende una destinazione ideale per gran parte dell'anno, ma il periodo migliore per visitarla va indubbiamente da maggio a ottobre. Durante questi mesi, la città offre le condizioni climatiche perfette per godere appieno delle sue bellezze naturali e culturali, con temperature piacevoli e precipitazioni minime che garantiscono giornate di sole e cieli sereni.
Mahdia può essere raggiunta facilmente con voli dall’Italia di pochissime ore. Ecco nel dettaglio quante ore ci vogliono da vari aeroporti d’Italia all'aeroporto di Monastir, il più vicino a Mahdia:
Rispetto all’orario in Italia,a Mahdia c'è un'ora in meno.
La Medina di Mahdia rappresenta il cuore pulsante della città, con le sue mura fortificate del X secolo che racchiudono un labirinto di vicoli stretti e mercati tradizionali. Camminare attraverso questi passaggi è come fare un viaggio nel tempo: le case bianche con porte azzurre si alternano a piccole botteghe artigiane dove si lavorano ancora tessuti, ceramiche e gioielli secondo tecniche ancestrali. L'atmosfera è particolare soprattutto al tramonto, quando le luci dorate illuminano le antiche pietre e i profumi delle spezie si mescolano nell'aria.
La Grande Moschea, costruita nel 916 d.C., è uno dei monumenti più significativi con la sua architettura fatimide unica. Questo edificio religioso si distingue per la sua semplicità elegante e l'assenza di minareto, caratteristica rara nel mondo islamico. Gli interni sono sobriamente decorati con archi a ferro di cavallo e colonne antiche, mentre il cortile centrale offre un'oasi di pace e contemplazione. La moschea è ancora oggi un luogo di culto attivo, e i visitatori non musulmani possono ammirarla dall'esterno e apprezzare la sua architettura millenaria.
Imperdibile è una visita al Museo di Mahdia, che ospita una ricca collezione di mosaici romani e reperti archeologici marini. Tra i pezzi più preziosi si trovano statue romane recuperate dal relitto di una nave affondata al largo delle coste, insieme a gioielli d'oro e monete antiche che raccontano la storia commerciale della regione. Il museo dedica anche spazio all'artigianato locale, con esposizioni di tessuti di seta tradizionali e ceramiche che mostrano l'evoluzione artistica della città attraversi i secoli.
Il Cimitero Marino offre una vista spettacolare sull'oceano e rappresenta uno dei luoghi più suggestivi e romantici di Mahdia. Le tombe bianche si stagliano contro il blu intenso del Mediterraneo, creando un contrasto visivo di rara bellezza. Questo luogo sacro è anche un punto panoramico eccezionale per ammirare il tramonto e scattare fotografie memorabili. Il Porto Vecchio mantiene ancora il fascino dei tempi passati con i suoi pescherecci colorati che rientrano ogni mattina carichi del pescato notturno, offrendo uno spettacolo autentico della vita marittima locale.
Per gli amanti delle spiagge, Mahdia vanta alcune delle coste più belle della Tunisia: la spiaggia principale della città si estende per chilometri con sabbia dorata e acque cristalline, perfetta per famiglie e per chi cerca comfort e servizi. Gli stabilimenti balneari offrono lettini, ombrelloni e ristoranti sul mare, mentre la spiaggia di Hiboun, poco distante, offre un'atmosfera più selvaggia e incontaminata, ideale per chi preferisce la natura incontaminata e la tranquillità lontano dalla folla.
Molto suggestiva infine la passeggiata lungo Skifa el Kahla, l'antica porta della medina che conduce al centro storico. Questa fortificazione monumentale, con il suo arco imponente e le mura spesse, rappresenta l'ingresso simbolico alla città vecchia e offre una prima impressione della grandezza storica di Mahdia. Il tradizionale souk si snoda poi attraverso viuzze coperte dove acquistare seta pregiata, ceramiche dipinte a mano, tappeti berberi, spezie profumate e prodotti artigianali locali come le famose borse di cuoio e i gioielli in argento lavorato.
Mahdia fu fondata nel 916 d.C. dal primo califfo fatimide Ubayd Allah al-Mahdi, da cui prende il nome. La scelta del sito non fu casuale: la penisola rocciosa offriva vantaggi strategici eccezionali, essendo collegata alla terraferma da un istmo stretto facilmente difendibile. Al-Mahdi ordinò la costruzione di una città-fortezza che doveva servire come capitale della nuova dinastia fatimide e come base per le sue ambizioni di espansione verso l'Oriente. La città fu progettata secondo canoni urbanistici all'avanguardia per l'epoca, con un sistema di approvvigionamento idrico sofisticato, magazzini per le provviste e una flotta che poteva essere rapidamente mobilitata.
La città fu concepita come capitale della dinastia fatimide e importante base navale per il controllo del Mediterraneo centrale. Durante questo periodo aureo, Mahdia divenne il centro nevralgico di un impero che si estendeva dal Maghreb all'Egitto, con ambizioni che arrivavano fino alla Terra Santa. La Grande Moschea, costruita contestualmente alla fondazione della città, rappresentava non solo un luogo di culto ma anche un simbolo del potere religioso e politico dei Fatimidi. Le mura ciclopiche che circondavano la medina erano considerate tra le più imprendibili del mondo islamico medievale, progettate per resistere a lunghi assedi sia via terra che via mare.
Durante il periodo fatimide, che durò fino al 1048, Mahdia divenne un centro culturale ed economico di primaria importanza, attirando mercanti, studiosi e artigiani da tutto il mondo islamico. La città ospitava una delle biblioteche più importanti del Nord Africa, con migliaia di manoscritti in arabo, berbero e greco. La sua flotta potente dominava le rotte commerciali mediterranee, controllando il traffico di oro dall'Africa subsahariana, spezie dall'Oriente e prodotti manifatturieri dall'Europa. I cantieri navali di Mahdia erano famosi in tutto il Mediterraneo per la qualità delle loro costruzioni e l'innovazione tecnologica.
Nel 1057, la città cadde sotto il controllo delle tribù beduine Banu Hilal durante la grande migrazione araba verso il Maghreb, segnando la fine dell'era fatimide nella regione. Questo evento trasformò radicalmente il carattere della città, che passò da centro cosmopolita a insediamento più tradizionalmente arabo. La conquista normanna del 1148 sotto Ruggero II di Sicilia portò un nuovo periodo di prosperità, con i Normanni che apprezzarono la posizione strategica di Mahdia per i loro commerci nel Mediterraneo orientale. Durante questo periodo furono costruiti nuovi quartieri e ristrutturate le fortificazioni secondo i canoni dell'architettura militare europea.
Nel periodo ottomano, iniziato nel XVI secolo, Mahdia mantenne la sua importanza come porto commerciale e base per la pesca del tonno, attività che divenne la principale fonte di ricchezza della città. I Turchi costruirono nuove moschee e bagni pubblici, mentre il sistema di fortificazioni fu adattato all'era delle armi da fuoco. La pesca del tonno rosso, praticata secondo tecniche ereditate dall'antichità fenicia, rese Mahdia famosa in tutto il Mediterraneo. Le tonnare della città fornivano pesce pregiato alle corti europee e ottomane, creando ricchezza e prosperità per la popolazione locale.
Durante il protettorato francese (1881-1956), la città si sviluppò ulteriormente come centro di pesca e industria tessile, con la creazione di fabbriche per la lavorazione della seta che sfruttavano l'antica tradizione artigianale locale. I Francesi modernizzarono il porto, costruirono scuole e ospedali, e collegarono Mahdia al resto del paese con una rete stradale efficiente. Tuttavia, questo periodo fu anche caratterizzato da tensioni politiche e movimenti di resistenza che culminarono nella lotta per l'indipendenza.
Dopo l'indipendenza tunisina nel 1956, Mahdia ha saputo coniugare la preservazione del suo ricco patrimonio storico con lo sviluppo turistico moderno. La città ha investito nella conservazione della medina antica, nel restauro dei monumenti storici e nello sviluppo di un turismo culturale e balneare sostenibile. Oggi Mahdia rappresenta un perfetto equilibrio tra tradizione e modernità, mantenendo vive le sue radici storiche mentre si proietta verso il futuro come una delle destinazioni turistiche più apprezzate e rispettate della Tunisia.
Mahdia è considerata una delle destinazioni più sicure della Tunisia per i turisti. La criminalità è molto bassa e la popolazione locale è accogliente e rispettosa nei confronti dei visitatori. Come in qualsiasi destinazione turistica, è consigliabile adottare le normali precauzioni di buon senso: evitare di ostentare oggetti di valore, non camminare da soli in zone isolate durante la notte e rispettare le tradizioni locali.
Le autorità tunisine hanno rafforzato la sicurezza nelle principali destinazioni turistiche, e Mahdia beneficia di una presenza discreta ma efficace delle forze dell'ordine. Il centro storico e le zone balneari sono regolarmente pattugliati, e gli hotel dispongono di adeguate misure di sicurezza.
Per quanto riguarda la sicurezza sanitaria, l'acqua del rubinetto è potabile ma molti turisti preferiscono quella in bottiglia.
In generale, rispettando le usanze locali e adottando le comuni precauzioni di viaggio, Mahdia offre un'esperienza sicura e indimenticabile per tutti i tipi di viaggiatori.
La cucina di Mahdia è un trionfo di sapori mediterranei e nordafricani, con il pesce fresco come protagonista assoluto. La posizione geografica della città, circondata dal mare su tre lati, garantisce un pescato quotidiano di qualità eccezionale che si riflette in ogni piatto servito nei ristoranti locali. I pescatori locali portano ogni mattina all'alba dentici, orate, branzini, triglie e il prezioso tonno rosso che ha reso famosa la città fin dall'antichità.
Il piatto simbolo è il "poisson grillé", pesce locale grigliato alla perfezione e condito con una miscela aromatica di harissa piccante, succo di limone fresco, olio d'oliva extravergine e erbe locali come il coriandolo e il prezzemolo. Ogni ristorante ha la sua ricetta segreta per la marinatura, che spesso include aglio, cumino e paprika dolce. Imperdibile è anche la "dorade aux légumes", orata cotta lentamente con verdure fresche di stagione come zucchine, pomodori, peperoni e cipolle, il tutto aromatizzato con spezie locali e servito con riso basmati profumato.
La "salade mechouia" è un contorno tradizionale che accompagna perfettamente i piatti di pesce: una mélange di peperoni, pomodori e cipolle grigliati e tritati finemente, condita con olio d'oliva, aceto, sale e pepe nero. Il "tajine tunisien" di Mahdia si distingue da quello marocchino per la sua consistenza più densa e l'aggiunta di pesce invece della carne, cotto lentamente con patate, carote e una salsa speziata che ne esalta i sapori.
Tra i primi piatti, il couscous di pesce rappresenta una specialità unica della regione, preparato con un brodo ricchissimo ottenuto dalle lische di pesce, verdure di stagione come ceci, carote, zucchine e rape, e servito con pezzi generosi di pesce fresco. La preparazione richiede ore di cottura lenta per ottenere la consistenza perfetta del semolino e l'intensità del sapore. La "chorba" è una zuppa tradizionale servita soprattutto durante il Ramadan, ricca di legumi, carne, pomodori e spezie, che viene consumata per rompere il digiuno al tramonto.
Non dimenticare di assaggiare i "brik", involtini croccanti dalla pasta sottilissima come carta velina, ripieni tradizionalmente di tonno in scatola, uova crude, prezzemolo tritato, capperi e cipolla, fritti in olio bollente fino a ottenere una doratura perfetta. Il segreto è romperli delicatamente per far colare il tuorlo ancora liquido. Esistono anche varianti con ricotta, patate o carne macinata per chi preferisce sapori diversi.
Per quanto riguarda i dolci, i "makroudh" sono piccoli gioielli di pasticceria tradizionale, realizzati con semola fine e ripieni di pasta di datteri profumata all'acqua di rose, fritti e poi immersi in sciroppo di miele. La "halva" tunisina offre una dolcezza delicata a base di pasta di sesamo, miele e pistacchi, mentre i "kaak warka" sono biscotti croccanti perfetti da inzuppare nel tè. Il tè alla menta è la bevanda tradizionale che accompagna ogni pasto e momento della giornata, preparato con tè verde, foglie di menta fresca e zucchero, servito in piccoli bicchieri decorati secondo l'antica usanza berbera. Il caffè turco, denso e aromatico, è un altro rituale imperdibile da gustare nei caffè della medina.
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