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Il deserto più antico del mondo
La Namibia è celebre per i
contrasti del suo variegato
paesaggio. Il paese è infatti suddiviso in 14 differenti zone di vegetazione, con caratteristiche morfologiche, climatiche e floro-faunistiche uniche e distintive. Nel territorio namibiano troviamo zone desertiche e semidesertiche, altipiani rocciosi, praterie di arbusti e savane, ma anche regioni umide ricoperte di foreste o boschi, come ad esempio nella Caprivi Strip situata nel nordest del paese.
In questo articolo del nostro Magazine ci soffermeremo in particolare sul
Namib, l'affascinante e suggestivo deserto costiero che dà anche il nome alla Namibia stessa. Si ritiene che il Namib, unico nella sua desolazione, con le sue alte dune e la sensazione di immenso spazio aperto, sia
il più antico deserto del mondo. Testimoni dell'antichità pressoché eterna del paese sono le impronte di dinosauro conservate nella pietra arenaria, l'arte rupestre di epoca preistorica, e l'incredibile
Welwitschia Mirabilis, detta anche "la pianta fossile": un fenomeno unico di interesse botanico mondiale, essendo endemica del deserto Namib è considerata una delle più antiche piante viventi oggi conosciute.
I geologi che hanno studiato la regione ritengono che sia desertica da almeno
80 milioni di anni, sebbene l'ambiente sia stato continuamente modificato da improvvise e violente alluvioni che ne hanno più volte sconvolto la morfologia. Il deserto del Namib occupa la stretta striscia della Namibia affacciata sull'Oceano Atlantico e delimitata a est dalle montagne della Scarpata del Namib. La parte settentrionale è oggi chiamata Skeleton Coast, mentre il confine meridionale di questo sterminato deserto coincide grosso modo con la cittadina di Luderitz.
Namib Naukluft National Park
il Parco Nazionale Namib Naukluft, come suggerisce il nome, comprende all'interno del suo perimetro sia il
deserto del Namib che la
catena montuosa del Naukluft; con un'estensione totale di quasi 50 mila km² (pari all'incirca alla superficie della Svizzera), questo parco è la più grande riserva faunistica dell'Africa ed è il quarto più grande parco nazionale del mondo.
La zona turisticamente più visitata di questo immenso paesaggio si trova nei pressi dell'
area di Sossusvlei, distante circa 400 chilometri sia dalla località costiera di Swakopmund (uno degli ingressi del parco) sia dalla capitale namibiana Windhoek. In questa particolare zona il paesaggio del parco è caratterizzato da
alte dune di sabbia i cui colori, dall’albicocca all’arancio al rosso e marrone, creano un vivido contrasto con la brillante superficie bianca degli stagni argillosi che affiorano qua e là alla base delle dune stesse.
Il caratteristico colore delle dune è dovuto all'ossidazione delle particelle di ferro presenti nella sabbia; poiché l'ossidazione aumenta col passare del tempo, le dune più antiche sono quelle dal colore più intenso. Vediamo nel dettaglio le dune più famose e i
"vlei", termine afrikaans che designa appunto gli
stagni acquitrinosi, che hanno reso celebre il parco grazie ai
paesaggi quasi surreali e metafisici che disegnano, creando nel visitatore sensazioni ed emozioni indimenticabili.
Sossusvlei, "il luogo dove le acque terminano"
Sossusvlei è il nome che identifica
la parte più accessibile e più visitata dai turisti del Namib, uno dei deserti più belli del mondo. E' qui che si trovano le dune di sabbia più alte e spettacolari, diverse superano i 200 metri di altezza rispetto al suolo circostante. Le dune più grandi e più stabili sono parzialmente coperte da vegetazione arbustiva o erbosa e possono essere scalate.
Più precisamente Sossusvlei, il cui nome significa in lingua boscimana “il luogo dove le acque terminano”, è in particolare
una depressione argillosa dove il fiume Tsauchab non può più scorrere a causa proprio delle dune di sabbia che ne impediscono il passaggio delle acque. In una stagione delle piogge particolarmente ricca tuttavia, può capitare anche che la depressione si riempia offrendo così nuovamente una riserva d’acqua importante sia per un gran numero di animali sia per le piante, che normalmente sopravvivono invece solo grazie alla rugiada del mattino.
A 70 km da Sossusvlei, proprio vicino
l'ingresso del parco, è imperdibile anche la visita del
Sesriem Canyon: 18 milioni di anni di erosione hanno creato una stretta gola di quasi 1 km alla cui base, 30/40 metri più in basso si formano, dopo le piogge, veri e propri laghetti. La strada che da Sesriem conduce a Sossusvlei è asfaltata, in entrambe le località si trovano strutture ricettive e servizi.
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Le dune più famose: Duna 45, Big Daddy e le altre
Lasciamoci alle spalle Sesriem e i cancelli d'ingresso del parco. La Duna 45 è stata chiamata così perché si trova al 45° km della strada che da Sesriem conduce a Sossusvlei. Informalmente, la 45 viene definita "la duna più fotografata del mondo"; si tratta infatti di una duna dalla forma particolarmente semplice, perfetta ed elegante e quindi costituisce una tappa obbligata degli itinerari turistici nella zona. La duna è alta 105 metri rispetto all'altopiano circostante, e dato il profilo relativamente poco ripido può essere scalata.
La Duna di Elim si trova a soli 5 km da Sesriem Canyon; vi si arriva da una deviazione che parte dalla strada principale. "Elim" era il nome di una fattoria che si trovava un tempo in questa zona, prima che il terreno venisse annesso al parco nazionale. Ben più nota è l'enorme Big Daddy. Big Daddy è la più alta duna dell'area di Sossusvlei e del mondo; è alta circa 390 metri, anche se l'altezza esatta di una duna di sabbia è da ritenersi variabile per definizione e difficile da misurare una volta per tutte.
La Big Daddy si trova all'estremità del percorso che conduce da Sossusvlei a Deadvlei (leggi più avanti); si trova di fronte a un'altra duna imponente, denominata Big Mama. Nell'area di Sossusvlei infine si trovano diverse altre dune di altezza superiore ai 300 m; la Duna 9, per esempio, è alta circa 350 metri. Divertiti ad immortalarle da diverse angolature e condizioni di luce, cercando di catturare la magia quasi mistica sprigionata dalle sabbie rosse di un deserto vecchio milioni di anni!
Dead Vlei e Hiddenvlei
La Deadvlei (in lingua afrikaans
"vlei morto") è un altro luogo molto fotografato. Si tratta di una depressione circondata da dune monumentali che fu tagliata fuori dal corso del fiume Tsauchab circa 500 anni fa. In passato Deadvlei era un'oasi di acacie; da quando il fiume che alimentava l'oasi mutò il proprio corso a causa del movimento delle dune dovuto ai venti, l'acquitrino non ha più ricevuto acqua e il terreno si presenta oggi totalmente secco.
A questa storia si deve l'elemento più caratteristico di Deadvlei. La depressione è pervasa da un silenzio a tratti quasi irreale, il suolo argilloso è costellato da spettrali
alberi “camelthorn” risalenti a circa 800 anni fa. Si tratta di un grande numero di alberi morti di acacia, che hanno assunto col tempo un aspetto scheletrico e un colore molto scuro che contrasta col bianco del suolo arido, l'arancione delle dune sabbiose e l'azzurro intenso del cielo.
I
contrasti cromatici di Deadvlei sono davvero incredibili. La depressione si trova a circa 2 km di strada da Sossusvlei. Il percorso fra le due aree si può fare a piedi, camminando sulle dune, o utilizzando una comoda navetta. La
Hiddenvlei infine è il terzo vlei più famoso dell'area ed è anche la meta meno frequentata dai turisti. La passeggiata, molto panoramica, dura almeno un'ora e mezza tra andata e ritorno e può essere impegnativa soprattutto nelle ore centrali della giornata.
Dune e acquitrini, con Veratour nel magico del Namib
In questo articolo del nostro Magazine ti abbiamo raccontato quello che secondo molti geologi è il deserto più antico del pianeta, vecchio milioni di anni con alberi scheletrici che si stagliano su paesaggi desolati e piante rarissime al punto da essere considerate dei veri fossili viventi. L'approfondimento Etosha National Park e le altre riserve nel nord della Namibia è invece dedicato all'altro grande parco nazionale Namibiano e alle altre aree naturali protette nella parte settentrionale del paese.
Ma la natura non è l'unica attrazione per un viaggio organizzato in Namibia, questa magica terra offre molto altro! Nell'articolo del nostro Magazine dal titolo Gli Himba, il popolo rosso della Namibia ti abbiamo raccontato una delle etnie più autentiche che abitano ancora oggi il territorio namibiano, in particolare la regione settentrionale del Kaokoland.
Nell'approfondimento 3 città da visitare in Namibia invece ti abbiamo raccontato del volto più inatteso e sorprendente della capitale Windhoek, di Swakopmund, sospesa tra dune e oceano ai limiti proprio del deserto del Namib, e di Kolmanskop, ieri centro diamantifero oggi città fantasma divorata dal deserto.
Affidati a Veratour per scoprire tutte le suggestioni offerte da questa meravigliosa destinazione dell'Africa Australe!