Djerba è la più grande isola dell’Africa del nord, si trova di fronte alle coste della Tunisia nel golfo di Gabes e si è guadagnata diversi soprannomi suggestivi come “terra dei sogni”, “perla del Mediterraneo” e “isola dell’oblio”. Parliamo di un luogo bellissimo con scenari unici e spettacolari, tra il mare e il deserto, capace di attrarre ogni anno migliaia di turisti che approdano qui proprio come, secondo la mitologia, fece Ulisse.
Se la tua vacanza ideale è tra paesaggi di una bellezza assoluta, Djerba è proprio la destinazione che fa per te. Le sue spiagge sono di sabbia lievissima, con un mare perfetto di fronte e caratteristiche palme alle spalle. Addentrandoti all’interno potrai invece scoprire un territorio più rurale e preservato, dove abbondano gli uliveti, i datteri e gli alberi in fiore. Oltre ai doni naturali, l’isola ti offre anche i colori dei suoi mercati tradizionali e la possibilità di visitare deliziosi paesi, scoprire il fascino della cultura berbera e passeggiare tra i menzel, le suggestive casette bianche con le finestre blu.
Il suo è un clima davvero eccezionale, con temperature sempre sopra i 20 gradi da aprile fino a novembre, tali da rendere i periodi di primavera e autunno godibilissimi. Gli isolani poi, sono un popolo ospitale e gentile che non mancherà di farti sentire il benvenuto e di farti assaggiare le prelibatezze della sua cucina tipica.
La storia di Djerba è affascinante e affonda le sue radici nell’antichità. All’epoca veniva chiamata Meninx, o anche Lotophagitis, in quanto ritenuta l’isola dei Lotofagi su cui approdò Ulisse durante la sua lunga navigazione.
Sesto Aurelio Vittore, riporta che fu proprio qui che vennero proclamati imperatori romani Treboniano Gallo e suo figlio Volusiano. Correva l’anno 251. Gli Arabi dominarono poi l’isola fino al medioevo, quando il regno di Sicilia e gli Aragonesi gliene contesero il possesso. Dall’epoca normanna fino a quella aragonese, Djerba fu sotto il dominio del Regno di Sicilia. Passò poi sotto gli Spagnoli per due volte e, nel periodo di intervallo tra le due, il corsaro Barbarossa la conquistò e ne fece il suo arsenale. Successivamente l’isola entrò a far parte della reggenza di Tunisi e così rimase anche in seguito, quando fu protettorato della Francia e infine parte della repubblica di Tunisia.
Tra gli eventi storici di maggiore rilevanza, va ricordata sicuramente la famosa battaglia di Djerba. Il conflitto si consumò dal 9 al 14 maggio dell’anno 1560 e vide scontrarsi l’Impero Ottomano contro l’Alleanza Cristiana formata dalla Repubblica di Genova, la Repubblica di Venezia, la Spagna, lo Stato Pontificio, il Ducato di Savoia e i Cavalieri di Malta. A comandare le flotte furono rispettivamente Piyala Pasha e Turgut Reis per gli Ottomani e Giovanni Andrea Doria e Juan de la Cerda per l’Alleanza. Al termine delle ostilità si contarono perdite per 5 galiotte e mille morti per gli Ottomani vincitori e 60 navi tra affondate e catturate e 18mila morti per la sconfitta Alleanza.
Una particolarità di questa isola è che ospita La Ghriba, una delle sinagoghe più note e antiche al mondo. Le fonti storiche fanno risalire il primo insediamento ebraico al 586 a.C., in seguito alla distruzione del grande Tempio di Gerusalemme, e si narra che la Sinagoga sia stata costruita utilizzando proprio le pietre delle rovine del Tempio. L'isola di Djerba ospita tuttora una comunità ebraica e la sinagoga è il centro della loro vita religiosa ma è anche meta di migliaia di pellegrini ebrei da Tunisia, Marocco, Francia e Italia. Non è quindi un caso che ancora oggi questa isola sia considerata uno dei luoghi più tolleranti e democratici tra tutti i paesi a maggioranza musulmana.
Un’altra particolarità dell’isola è che è uno dei pochi luoghi tunisini dove ancora viene parlato il berbero. La lingua ufficiale a Djerba è l’arabo classico, detto anche “letterario”. Viene usato nelle scuole, nei mezzi di comunicazione e dalle istituzioni. E’ la preferita degli intellettuali, degli scrittori ed è anche la lingua del Corano e quindi della religione.
La popolazione, però, parla una forma diversa di arabo, quello dialettale. Quest’ultima si differenzia per la pronuncia e per le varie influenze provenienti dai dialetti berberi e dagli idiomi europei. In pratica nelle scuole di Djerba si insegna l’arabo classico, ma poi usciti da scuola si impara quello dialettale. Non c’è troppo da stupirsi comunque, visto che le differenze tra i due registri linguistici sono decisamente meno numerose delle somiglianze.
Il dialetto berbero è l’eccezione a questa regola: infatti si tratta di una lingua autoctona tra le più antiche del nord Africa ed è completamente diversa dall’arabo, con il risultato che chi cresce di lingua madre berbera poi ha difficoltà nell’apprendere la lingua ufficiale. Nelle zone turistiche come Djerba troverai moltissime persone che sanno parlare perfettamente l’inglese e l’italiano, in particolar modo lungo la costa. Ciò è dovuto anche alla possibilità di captare i segnali TV provenienti dal nord, ovvero dall’Europa.
Chi ha poi intenzione di fare affari con gli stranieri, come chi gestisce ristoranti e locali vari, usa queste lingue per poter condurre le proprie attività in maniera più semplice. Per quanto riguarda la stampa, ti accorgerai di come molti giornali sono addirittura in lingua francese.
La grande apertura linguistica del paese e l’atteggiamento aperto agli stranieri da parte del popolo tunisino sono probabilmente una diretta conseguenza del suo islamismo illuminato e tollerante che è espressione di moderazione in ogni sua forma.
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