I primi ad abitare questa terra straordinaria furono dei colonizzatori nordafricani, le tribù beduine dei Guanches intorno al 3.000 a.C. Dalle scarpe che questi indossavano, realizzate in pelle di capra e chiamate ”mahos” deriva il nome Maho che ancora oggi indica gli abitanti originari. Si suppone allevassero bestiame e vivessero in caverne, piccole capanne o case semi sotterranee. Alcune di queste sono state scoperte e riportate alla luce e al loro interno sono stati ritrovate pitture rupestri, resti di vasellame e alcuni strumenti antichi. Ciò che è accaduto sull’isola fino al 1200 circa rimane nascosto nella storia, in quanto non ci sono testimonianze.
Nel XIV secolo l’isola è la patria dei cercatori d’oro e dei cacciatori di schiavi e comparve per la prima volta in una mappa nel 1339 grazie al cartografo Angelino Dulcert. Nell’anno 1404, dopo aver preso Lanzarote, il nobile normanno Jean de Béthencourt entrò nell’isola e la conquistò. Si narra che il suo nome derivi dalla sua esclamazione: ”Quelle forte aventure!”, mentre un’altra teoria vorrebbe che stia semplicemente a significare ”vento forte". Deriva però, sicuramente da lui, il nome della prima capitale dell'isola: Betancuria.
Il conquistatore normanno trovò Fuerteventura divisa nei due regni Jandia e Maxorata. La linea di confine originale correva non lontano dall’attuale parco eolico della Costa Calma, si pensa potrebbe essere la parte di un muro di pietra visibile ancora oggi ma molti invece sono concordi nell'affermare che della Pared (così veniva chiamato) non sia rimasto nulla. Gli spagnoli sconfissero i due regni e dal giuramento feudale pronunciato davanti al re spagnolo nel 1412, l’isola fa parte del territorio della Spagna.
Qualche anno dopo la conquista, nel 1424, a Betancuria venne eletto il Vescovado di Fuerteventura con sede nella parrocchia di Santa María de Betancuria, che comprendeva tutte le isole Canarie tranne Lanzarote. Il Vescovado ebbe vita breve, solo 7 anni dopo venne abolito e il suo territorio tornò sotto la giurisdizione della Diocesi di Lanzarote. Nel 1476 Fuerteventura finì sotto il controllo dei Re Cattolici e la maggior parte della popolazione guanches, originaria dell'isola, sparì decimata da schiavitù e malattie. Gli eredi degli ex conquistatori non avevano però vita facile, la solitudine e la terra arida portarono infatti molte persone a lasciare l’isola e a stabilirsi altrove.
Nel XVII e XVIII secolo, inoltre, Fuerteventura fu sempre più afflitta dai pirati. Per questo motivo furono costruite le torri di fortificazione El Cotillo e Caleta de Fustes. Alla fine del XVIII secolo a Fuerteventura vivevano circa 10.000 persone. Le cronache raccontano di una vita dura, funestata da siccità e grami raccolti.
Durante il XVIII secolo Fuerteventura venne anche occupata da una milizia militare chiamata Los Coroneles, sotto il comando della famiglia Sánchez-Dumpiérrez. Questi costruirono uno dei più importanti edifici dell’isola, la Casa de Coroneles, un vero e proprio distretto militare. Se vuoi saperne di più, ti consigliamo di leggere l'articolo del Magazine Cosa vedere a Fuertventura: 10 posti da non perdere, troverai dettagli su questo luogo e un gran numero di informazioni e suggerimenti per visitare le tante bellezze dell'isola.
Nel 1812 la Spagna mise in atto una serie di cambiamenti amministrativi e l’isola divenne Provincia Spagnola delle Canarie. Nel 1860 i poteri amministrativi di Fuerteventura vennero spostati a Puerto Cabras, l'attuale Puerto del Rosario, nuova capitale dell'isola. A metà del XIX secolo, le Isole Canarie vengono dichiarate zona di libero scambio e ciò favorisce per Fuerteventura un boom economico. Nel 1927, insieme alla vicina Lanzarote, entra a far parte della provincia di Las Palmas.
Gli anni ’60 segnarono un profondo cambiamento per Fuerteventura. Infatti, a seguito della costruzione dell‘aeroporto del Matorral, molti degli abitanti lasciarono l’isola alla volta della Spagna o dell’Africa, ma contemporaneamente iniziò anche il turismo. Ed è proprio il turismo la principale attività su cui si basa l’economia attualmente. Gli ultimi anni hanno trasformato l’aspetto di Fuerteventura, grazie alla costruzione dei grandi hotel e delle strutture destinate ai viaggiatori di tutto il mondo. Ciò che ti colpirà però sarà proprio la conservazione delle aree naturali, delle tradizioni e di un’atmosfera tranquilla e lontana dalla frenesia della modernità.
Anche nell’isola del relax e della pace non mancano eventi ricchi di divertimento e che regalano una esplosione di gioia e colori. Te ne vogliamo segnalare due che a nostro avviso racchiudono tutti questi elementi, ma soprattutto mantengono un forte legame con la storia, la tradizione e la cultura dell’isola.
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L'isola offre tantissimo e se sei un appassionato di mare e attività balneari ci sono spiagge davvero per tutti i gusti: da quella dove praticare surf, a quella riparata di sabbia fine, a quella nera tipica delle zone vulcaniche. Per aiutarti nella scelta, ti consigliamo di leggere nel nostro Magazine Le spiagge più belle di Fuerteventura, e se sei anche un appassionato di fauna marina e immersioni non perderti tutte le informazioni e i suggerimenti dell'articolo La fauna marina e i punti di immersione più belli di Fuerteventura
Il villaggio, poi, sarà il luogo ideale a cui tornare dopo le tue fantastiche escursioni per gustare i piatti della cucina internazionale preparati con materie prime di altissima qualità e godere appieno la tua vacanza grazie ai servizi e al comfort che Veratour riserva ai suoi clienti.