La città fu fondata tra la palude Mareotide ed il mare, proprio di fronte all’isoletta di Faro. La città e l’isola erano collegate grazie all’Eptastadio, una specie di diga ed acquedotto lungo più di un chilometro. Si narra che Alessandro Magno avesse tracciato la pianta della futura città usando del grano, un fatto che sembrò essere di ottimo auspicio e che presagì l’importante ruolo della città nell’esportazione del grano egiziano.
Riguardo la sua edificazione, ci sono fonti che fanno riferimento al fatto che Alessandria fu costruita dove prima sorgeva la più antica Rakhotis assieme ad altri cinque villaggi. La mancanza di documentazione riguardo Rakhotis lascia però dubbi su questo fatto, che rimane avvolto nelle nebbie del passato. Alcuni studiosi hanno formulato l’ipotesi che il nome derivi da un sostantivo che significa semplicemente “edificio” e che forse si riferisca ad una costruzione greca preesistente o a un posto di guardia.
La città ebbe importanza fondamentale nel bacino del Mediterraneo, seconda per potenza solo alla stessa Roma, e fu sede della famosa Biblioteca di Alessandria. Questa meraviglia mondiale andò perduta nell’antichità a causa di un incendio che la distrusse, ma dal 2002 la città ospita la Bibliotheca Alexandrina: la maggiore biblioteca e centro di cultura dell’area del mar Mediterraneo. La nuova opera rappresenta la commemorazione e la celebrazione dell’antica libreria, ma allo stesso tempo una sorta di tentativo di ricostituirla integralmente riportando in vita il mito dell’originario centro di studio e di erudizione.
Durante la lunga spedizione in oriente di Alessandro Magno, fu Cleomene di Naucrati a far proseguire i lavori di edificazione della città. Quando il grande condottiero morì (323 avanti Cristo), le sue spoglie furono seppellite ad Alessandria dal suo generale Tolomeo. La città fiorì e divenne rapidamente una delle più importanti del mondo ellenistico e più tardi una delle principali metropoli dell’antichità, seconda solo a Roma per grandezza e ricchezza. Aveva lo statuto delle libere città elleniche e fino al momento della conquista da parte degli antichi romani mantenne l’assemblea cittadina.
Alessandria fu nell’antichità un grandissimo centro culturale che con l’istituzione del “Museion” e della celebre Biblioteca di Alessandria diede vita all’Alessandrinismo. Lo stesso Giulio Cesare soggiornò in città ospite di Cleopatra, che successivamente ebbe ospite anche Marco Antonio. Fu con la battaglia di Azio che Antonio e Cleopatra furono sconfitti da Ottaviano e che l’Egitto venne annesso a Roma in qualità di provincia imperiale, ovvero governata da incaricati dell’imperatore invece che del Senato. Ciò era probabilmente dovuto alla grande importanza che rappresentava per quanto riguarda l’approvvigionamento di grano che Alessandria garantiva a Roma e dal fatto che fosse la città più popolosa dell’impero dopo Roma.
Il declino dell’importanza di Alessandria e la diminuzione della popolazione continuarono in seguito alla fondazione del Cairo nel 969. Nel 1498 un altro duro colpo ai commerci fu la scoperta della rotta verso oriente, doppiando il Capo di Buona Speranza. Nonostante questo Alessandria restò uno dei principali porti egiziani nel periodo mamelucco e ottomano, assieme a quello di Damietta.
Nel 1798 Napoleone Buonaparte conquistò la città, che rimase sotto i francesi fino al 1801, quando i britannici li sconfissero presso le rovine di Nicopoli. Durante la fine del periodo ottomano, quando era in preda all’anarchia, ad Alessandria si contavano solamente 4mila abitanti.
Il clima di Alessandria è principalmente arido, ma grazie al vento che soffia da nord attraverso il Mediterraneo, esso è molto più mite di quanto non sia nella parte interna del paese che è desertica. La città presenta quindi le caratteristiche climatiche tipiche del Mediterraneo, ovvero temperature moderate con inverni piovosi ed estati calde. I mesi più rigidi sono gennaio e febbraio, con le minime che possono toccare i 5° centigradi. E’ raro ma può anche capitare che in quei periodi si verifichino episodi temporaleschi e grandine. Quelli più caldi sono invece luglio e agosto, con temperature medie che si attestano intorno ai 30° centigradi.
La moderna Biblioteca di Alessandria, costruita per richiamare la grandezza di quella antica, è stata inaugurata nel 2002 con un Planetario e un Museo della Scienza. La sua forma sta a rappresentare un secondo sole che sorge dal mare e presenta numerosi pittogrammi, geroglifici e lettere di tutti gli alfabeti conosciuti. Questo per evocare le diversità della conoscenza racchiusa nell’antica biblioteca e le aspirazioni di quella nuova. Sono circa 8 milioni i volumi conservati nella biblioteca, un tesoro inestimabile.
Il Midan Saad Zaghloul è una piazza dedicata alla memoria di Zaghloul, il leader egiziano scomparso nel 1927, e rappresenta il cuore della città moderna. La piazza è affacciata sul Mediterraneo e 2mila anni fa ospitava il tempio Cesareum iniziato da Cleopatra per Marco Antonio e finito da Ottaviano. Nel 912 il tempio fu distrutto e rimasero solamente i due obelischi di Cleopatra che torreggiavano al suo ingresso, i cosiddetti “aghi di Cleopatra”. Si tratta di obelischi in granito rosa di Assuan, alti 21 metri e del peso di circa 220 tonnellate, che attualmente sono conservati a Londra, tra il Tamigi e Victoria Park, e al Central Park di New York. La piazza è ricca di negozi, hotel e caffè degli anni ’20 e nella strada a sud, la Sharia Nabi Daniel, sono presenti tantissime bancarelle.
L’anfiteatro romano di Kom El-Dikka fu scoperto e riportato alla luce nel 1959 da una squadra di archeologi polacchi mentre stavano rimuovendo le rovine presenti a Kom el-Dikka. Si tratta di un anfiteatro elegante con posti a sedere in marmo, con una capacità di circa 800 spettatori. Il meraviglioso pavimento originale realizzato in mosaico è ora in mostra e visibile di fronte all’anfiteatro.
Al centro di Alessandria c’è poi il museo greco-romano, fondato da Kedive Abbas alla fine del 19esimo secolo. Qui sono conservati qualcosa come 40mila manufatti, disposti nelle 25 sale di questa splendida struttura. Anche nei giardini interni sono esposti oggetti rinvenuti ad Alessandria e nelle zone circostanti a testimonianza di quanto sia importante e ricca la storia di questa città millenaria.
Nonostante non sia più attivo come un tempo, il porto orientale di Alessandria ha ancora tutto il suo fascino, con il suo imponente forte di Qaitbey. Quest’ultimo fu edificato dal sultano Qaitbey al posto del faro di Pharos usando le pietre di quell’edificio in rovina. Il faro di Alessandria è stato nell’antichità una delle meraviglie del mondo, composto da tre piani strutturati in maniera differente, alto ben 120 metri e con in cima una grande statua di Poseidone, il dio dei mari. Il faro fu distrutto dal terremoto del 1303.
Ci sono poi le necropoli di Anfushi, nel quartiere di Ras el-Tin. Si tratta di quattro tombe dipinte come marmo riportate alla luce nei primi del novecento e appartenute ai greci alessandrini del III secolo avanti Cristo che avevano adottato le antiche usanze funerarie degli egizi. La più interessante è la seconda tomba, meglio conservata. Le quattro sono disposte a formare una scala che scende in un cortile centrale che ospita ai suoi lati le sepolture individuali. Sulle pareti della scala sono visibili decorazioni che richiamano l’arte greca ed egiziana. Splendide anche le due sfingi a guardia della tomba situate di fronte alla porta di accesso della camera funeraria.
Nel quartiere di Karmous, probabilmente il meno ricco della città ci sono due dei monumenti più importanti dell’antica Alessandria. Parliamo della colonna di Pompeo, alta 27 metri in granito rosso di Assuan ed eretta intorno al 297 in onore dell’imperatore romano Diocleziano. L’altro monumento sono le catacombe di Kom el-Shoqafa, a circa 5 minuti di distanza dalla colonna di Pompeo. Il complesso presenta tre piani e arriva a 35 metri di profondità. Ci si accede tramite una scala a chiocciola e la sua attrattiva principale è la tomba al centro del piano inferiore, il cui atrio è sorvegliato da rilievi di serpenti barbuti con scudi a forma di testa di Medusa.
L’ultimo imperdibile punto di interesse è il museo nazionale di Alessandria d’Egitto. La struttura è stata inaugurata nel 1929, un edificio a tre piani in stile italiano che ospita più di 1800 manufatti. Quelli relativi all’Egitto predinastico e antico sono al piano terra, assieme alla copia di una tomba simile a quelle trovate nella Valle dei Re, completa di arredo funerario autentico. I reperti greco-romani sono conservati al primo piano, assieme ad una statua di Caracalla in granito rosso e diverse figurine in terracotta con splendide decorazioni trovate a Tanagra. Il terzo piano è dedicato invece alla sezione copta e Islamica, con una parte dedicata esclusivamente ai gioielli dell’ex famiglia reale egiziana.
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