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La Puglia e i suoi borghi
La
Puglia, famosa in tutto il mondo per il
mare cristallino e le splendide spiagge, è anche culla di
arte, cultura e tradizioni. Oggi parliamo di una regione dove l’antico e il moderno si sposano perfettamente. Il suo patrimonio storico, culturale ed artistico è immenso e non smette mai di incantare i visitatori, attirati anche dal folclore locale e dalle tante feste tipiche o sagre organizzate nel corso dell’anno.
In Puglia ci sono
borghi e cittadine incantevoli e tutte da scoprire, veri gioelli d'arte fra paesaggi di straordinaria bellezza. A tutto ciò si uniscono anche tradizioni culturali e gastronomiche che si perdonono nel tempo e che ancora oggi si possono vivere, respirare, apprezzare. Arte, natura e storia si mescolano dando vita ad un prezioso mosaico che il visitatore difficilmente dimentica. I
centri storici somigliano ad affascinanti labirinti di vicoli e piazze, tra case intonacate di bianco e balconi fioriti, scorci mozzafiato, botteghe artigiane e bellissime cattedrali. Nell'entroterra poi troverai enigmatici castelli e infine i caratteristici trulli, un tipo di abitazione unica al mondo.
Nei borghi pugliesi c'è davvero tantissimo da scoprire, visitarli ti permetterà di conoscere e apprezzare le caratteristiche più autentiche di questa regione. Nell'articolo di oggi proviamo ad ispirarti e a darti dei suggerimenti per la tua
vacanza in Puglia. Fra i tanti borghi che meritano una visita, ne abbiamo scelti due nel Salento che a nostro avviso sono assolutamente da non perdere: Ostuni e Alberobello.
Ostuni, la città bianca
Ostuni è una delle tante bellezze del Salento. La cittadina si erge in posizione panoramica
su una collina di origine calcarea delle Murge in tutto il suo splendore, fiera delle sue tradizioni storico-culturali e della sfavillante bellezza del suo mare. La costa adriatica dista infatti poco meno di 8 chilometri.
Il suo nome deriva con ogni probabilità dal greco "Astu-neon", che significa "città nuova". E' stata costruita verosimilmente tra il I° e il II° secolo d.C. sui resti di una agglomerato più antico, che risale probabilmente addirittura al
paleolitico. La dimostrazione che le origini del nucleo abitativo di Ostuni siano da riferirsi così indietro nel tempo si trova nel Museo delle civiltà preclassiche della Murgia Meridionale, in pieno centro cittadino; qui infatti è esposto il calco di
Delia, meglio nota come
"la madre più antica del mondo" o la gestante di Ostuni. Nella grotta di Santa Maria d'Agnano, a pochi chilometri dal centro della città, sono stati infatti rinvenuti gli scheletri completi e in ottimo stato di una donna in gravidanza, vissuta 25.000 anni, e del feto del suo bambino. I resti furono trovati in posizione rannicchiata, con la mano sinistra posta sotto il capo e la destra delicatamente appoggiata sul ventre, quasi a proteggere la creatura che non vide mai la luce. Questo ritrovamente rappresenta senza dubbio uno dei più importanti ritrovamenti paleontologici del mondo.
Ostuni è anche detta
"la città bianca" per le sue stradine e le case dipinte di un bianco candido; oggi questa peculiarità la rende bellissima e pittoresca, ma l'usanza di imbiancare le case con la calce nacque in realtà dalla necessità di renderle meno calde e per evitare il dilagare della peste. Ancora oggi i proprietari delle abitazioni del centro storico hanno l’obbligo di imbiancare gli esterni una volta l’anno, così da mantenere intatto il candore delle costruzioni. Il bianco di Ostuni spicca tra le rocce carsiche delle Murge, insieme ad Alberobello è uno dei posti più belli della Valle dell'Itria e sicuramente
una delle mete turistiche più ambite della Puglia. Questo borgo medievale meraviglioso è ricco di stradine e regala scorci pittoreschi tra vicoli, corti, ripide scalinate e piazzette su cui si affacciano case bianche punteggiate dal rosso e rosa dei gerani, botteghe artigiane, negozietti e ristorantini tipici.
Da visitare rigorosamente a piedi, una passeggiata nel suo centro storico regala ad ogni angolo scorci da fotografare con chiese e dimore signorili, cinte dalle mura aragonesi.
Fra le cose da vedere non possiamo non consigliare la
Concattedrale di Ostuni. Fondata intorno al 1435 e situata nella parte più alta del paese, si presenta con una elegante facciata gotica, con tre portali e altrettanti rosoni posti sopra di essi. Quello centrale, decorato con 24 raggi, è addirittura uno dei più grandi al mondo. L’interno a croce latina custodisce interessanti opere del Settecento. Caratteristici i due palazzi che si trovano sulla piazza della cattedrale: il
Palazzo Vescovile (1560) e il
Palazzo del vecchio Seminario (1679-1706). Posti uno di fronte all’altro, sono collegati dallo scenografico “Arco Scoppa” in stile barocco pugliese che in origine era in legno, poi ricostruito interamente in pietra nel 1750. Un altro importante luogo del centro storico è
Piazza della Libertà, con la
chiesa di San Francesco e il famoso
Obelisco di Sant’Oronzo. Qui la sera la città si anima e, grazie anche ai numerosi "localini" che la popolano, è considerata il fulcro della movida di Ostuni.
Questo splendido borgo è anche una delle località di maggiore attrazione turistica balneare in Italia e non solo. La sua costa vanta chilometri di
mare cristallino incorniciato da spiagge bianche, piccole insenature e scogliere immerse nella macchia mediterranea.
Torre Guaceto,
Torre Pozzelle,
Rosa Marina e
Creta Rossa sono solo alcune delle splendide spiagge, dove potrai trscorrere una rilassante giornata balneare accarezzato dal sole e rinfrescarti tuffandoti in un mare da sogno.
Alberobello, un paesaggio fermo nel tempo
E’ sicuramente uno dei più celebri borghi della Puglia, famoso in tutto il mondo per i
trulli: si tratta di abitazioni di pietra dalla forma unica e bizzarra, senza finestre, o al massimo con una piccolina, di colore bianco e con il tetto a cono. Il paese di Aberobello è un groviglio di vicoli tortuosi che si divide tra
Rione Monti, il quartiere più antico della città dove si concentrano oltre 1000 trulli (oggi è anche la zona più commerciale della città) e
Rione Aia Piccola, con i suoi circa 400 trulli, la zona abitativa "autentica" il cui nome si riferisce all'ampio spiazzo utilizzato in passato per battere il grano. Prima della nascita della città moderna i trulli erano molti di più, sparsi nella campagna intorno al centro storico, ma poi sono stati buttati giù nel tempo per costruire edifici moderni e palazzi. Per fortuna il centro storico di Alberobello è sopravvissuto praticamente intatto fino ai giorni nostri.
Sull'origine dei trulli non abbiamo certezze. Secondo i più però
la loro costruzione risale al 1400 quando, per evitare il pagamento delle tasse relative alla nascita di nuovi agglomerati, il feudatario della zona impose ai contadini, che poi avrebbero dovute abitarle, di costruire “
case provvisorie” a secco, ovvero senza malta, così che potessero essere facilmente demolibili o smontabili. Le pietre usate per la costruzione erano quelle reperibili direttamente sul luogo, ovvero la tipica pietra calcarea stratificata che caratterizza l'intera Valle d'Itria. I tetti a cupola autoportante, fatti in cerchi di pietre sovrapposti, con la loro forma rotonda erano garanzia di stabilità e così è stato, visto che li possiamo apprezzare ancora oggi.
Sul frontale di ogni
cupola dei trulli sono disegnati alcuni
simboli, che si suppone facessero parte del culto pagano e di quello cristiano, una sorta di simboli magici e propiziatori. Ogni trullo, a prescindere dalla sua dimensione, termina sempre con un
pinnacolo che può assumere varie forme. Così come per i simboli disegnati sui coni, anche il pinnacolo è per molti un elemento non solo decorativo. Alcuni lo considerano il collegamento tra cielo e terra, tra sacro e profano; altri sostengono che sia il marchio del maestro costruttore, mentre molti concordano sul fatto che sia semplicemente un elemento distintivo delle famiglie che appartenevano allo stesso ceppo.
I trulli hanno generalmente un solo ambiente con piccole nicchie per ospitare santini e mobilio. Vantano anche diverse
caratteristiche ecologiche, riescono ad esempio a mantenersi freschi in estate e caldi in inverno. Il tetto inoltre permette la raccolta dell’acqua piovana, canalizzandola verso una cisterna esterna, e sono anche antisismici. Solitamente la porta di ingresso è l'unica fonte di luce, mentre una scala in pietra porta al terrazzo, costruito per la manutenzione del trullo e luogo ideale per prendere un po' di fresco la sera.
Per avere una panoramica su tutto il centro e sulle centinaia di trulli che lo compongono, ti consigliamo il
Belvedere di Santa Lucia che si trova nel quartiere Aia Piccola: da qui il panorama è davvero splendido. Meritano inoltre una visita la
Basilica Minore dei Santi Medici dedicata ai Santi Cosma e Damiano, edificio in sitle neoclassico risalente alla fine del XIX° secolo, con le guglie dei due campanili che svettano tra le cupole dei trulli, e la
Chiesa di Sant’Antonio, edificata tra il 1926 e il 1927 su una pianta a croce greca; la cupola di 21 metri riprende le fattezze dei trulli, infatti è costruita con la stessa tecnica e forma, ed è in perfetta armonia con il paesaggio circostante. Alberobello è magnifica, e una visita ai suoi trulli è imperdibile: il paesaggio è così suggestivo e caratteristico che sembra veramente fermo nel tempo.