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Puglia: cenni storici
Circa le origini del toponimo storico
Apulia, dal quale deriva
Puglia, non si hanno certezze e vi sono due possibili ipotesi. La prima è che derivi dall'antica popolazione degli Apuli, che in epoca preromana abitava la parte centro-settentrionale della regione. La seconda è invece che Apulia deriverebbe da Apluvia, ossia terra senza piogge.
Su questa splendida regione italiana è stato scritto e detto molto, soprattutto negli ultimi anni. Una cosa che forse non sai è che la Puglia è una delle regioni più ricche di
reperti preistorici sul territorio italiano. L'insediamento umano qui risale quanto meno a
250.000 anni fa, come testimoniano i resti fossili dell'
Uomo di Altamura, una forma arcaica di Homo Neanderthalensis. Numerosi sono i reperti megalitici di epoca preistorica, tra i quali diversi menhir e dolmen. Intorno al I° millennio a.C. si insediarono sul territorio i popoli dei Dauni, dei Peucezi e dei Messapi, di probabile origine illirica.
Come per gran parte dell'Italia meridionale, le forme più evolute di governo e di insediamento derivarono dalla colonizzazione della
Magna Grecia, che raggiunse il culmine nel IV° secolo a.C. Ben presto Roma comprese l'importanza strategica dell'Apulia, ma l'occupazione della regione non fu affatto agevole. Alla definitiva
conquista romana della Puglia si giunse dopo diverse guerre, alcune delle quali diventate epiche come la presa di Taranto (272 a.C.) e la conquista di Brindisi (244 d.C.). Nei secoli di massima espansione dell'impero, la Puglia conseguì una notevole
ricchezza economica. Con la costruzione della
via Appia e, in epoca imperiale, della via Traiana, la regione occupò posizioni di primato nella produzione del grano e dell'olio, diventando la maggior esportatrice di
olio d'oliva in Oriente.
Alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, la Puglia attraversò un lungo periodo di sofferenza. Molti popoli (Eruli e Ostrogoti) si alternarono sul territorio, ma alla fine divenne dominio dell'Impero bizantino (VI°-XI° secolo). Bari divenne capoluogo di un territorio esteso sino all'odierna Basilicata e sottoposto all'autorità di un capitano (o più propriamente catapano). Con l'arrivo dei
Normanni (XI° secolo), Taranto diventò la capitale dell'omonimo principato, esteso su tutta la Terra d'Otranto. Nel 1043 i Normanni fondarono la Contea di Puglia e, successivamente, il Ducato di Puglia e Calabria. Dal 1130 fece parte del
Regno di Sicilia. Sia con i Normanni che con gli
Svevi, la Puglia conseguì un grande progresso materiale e civile che toccò l'apice con
Federico II, a cui si deve la realizzazione di una serie di edifici laici e religiosi, alcuni di alto valore artistico, tra cui
Castel del Monte ad Andria.
Tra il 1282 e il 1442 la Puglia fu sotto la dominazione degli
Angioini, all'interno del Regno di Napoli, a cui si sostituirono prima gli
Aragonesi e poi gli Spagnoli: a partire da questo momento cominciò a radicarsi il potere dei latifondisti sul territorio, veri e propri signori assoluti con poteri praticamente illimitati. Dopo varie prese di potere, nel 1734 la Puglia, con la battaglia di Bitonto passò insieme al resto del Regno di Sicilia dagli Asburgo ai
Borboni, sancendo l'indipendenza del Regno. Tra il 1806 e il 1815 vi fu la dominazione francese, che provvide alla modernizzazione della Puglia con l'abolizione del feudalesimo e con le riforme giudiziarie, fino al ritorno dei Borbone e la nascita dal Regno delle Due Sicilie. Movimenti liberali si formarono in tutta la regione nel 1820 con il diffondersi della Massoneria e della Carboneria. Nel 1861, con la nascita del Regno d’Italia, fu finalmente annessa allo stesso.
Le Grotte di Leuca, un autentico tesoro archeologico e naturalistico
Santa Maria di Leuca è adagiata su un tratto di costa salentina all’estremità meridionale della provincia di Lecce, nell’insenatura tra Punta Ristola e Punta Meliso. E’ una terra ricca di storia: le invasioni, le lotte e le conseguenti dominazioni di civiltà molto diverse tra loro che andavano a fondersi con quelle preesistenti, hanno lasciato in eredità un prezioso patrimonio architettonico, folkloristico e culturale.
Di grande interesse dal punto di vista storico ma anche naturalistico sono le
Grotte di Leuca, tratto distintivo di questa bellissima costa. Scenari che incantano per la loro conformazione, per i colori dell’acqua, ma anche per le leggende e i miti legati a questi luoghi. In esse sono stati trovati manufatti che testimoniano la presenza umana fin dal paleolitico.
La
Grotta Porcinara, ad esempio, è il tempio pagano più antico di Leuca. Vi si può accedere via terra ed è un sito importantissimo dal punto di vista archeologico e storico. Custodisce infatti i resti di un antico luogo di culto e di epigrafi messapico-greche. È l’unica che è stata scavata dall’uomo e consta di 3 ambienti comunicanti a cui si accede da due grandi bocche. E’ stata per anni un santuario messapico, poi greco e latino. Nel suo interno sono ancora visibili epigrafi votive in onore di divinità pagane, ma anche simboli cristiani come le croci.
Anche alla
Grotta del Diavolo si accede via terra, e si arriva al mare. I primi scavi di fine '800 permisero di trovare interessanti ed unici reperti come ossa, armi e utensili che fanno pensare ad una frequentazione della grotta sin dal periodo Neolitico. Anche il nome è molto suggestivo e si ritiene derivi da una serie di strani boati, attributi ad entità demoniache, che gli abitanti di Leuca dicevano provenissero dall’antro della grotta.
Ma quella più famosa è senza dubbio la
Grotta delle Tre Porte, così chiamata perché è costituita da tre grandi aperture che danno su una enorme cavità. É visitabile con un tour in barca e Il bagno al suo interno é un'esperienza indimenticabile. Chiamata anche
Grotta del Bambino, qui fu trovato il molare di un bambino di circa 10 anni risalente all’età neanderthaliana e anche resti di rinoceronte, cervo e elefante antico.
La
Grotta dei Giganti è invece quella più importante dal punto di vista paleontologico. Anche se si accede via mare, per visitarla occorre scendere dalla barca. Qui sono stati rinvenuti ossa e denti di pachidermi e da qui nasce la leggenda che al suo interno vi fossero sepolti i cadaveri di giganti.
Santa Maria di Leuca: "de finibus terrae"
Da queste testimonianze antichissime passiamo a quelle greche. La città deve infatti il
nome “Leuca” al simbolo che essa rappresentava per i marinai greci che vi giungevano dall’Oriente: le sue bianche coste erano per loro la “luce” (dal greco leukos, ovvero bianco, luminoso) che irradiava il territorio circostante e li guidava in mare. Il nome
“Santa Maria”, invece, deriva da una tradizione religiosa. La leggenda narra che qui sarebbe sbarcato
San Pietro provenendo dalla Palestina. Giunto poi a Roma avrebbe fondato la chiesa, dato inizio al processo di evangelizzazione e scelto quindi di dedicare Leuca alla Vergine Maria.
Invece “De finibus terrae”, ovvero “ai confini della terra”, è una famosa espressione che identifica questa città attribuitale in epoca romana per indicarla come l’estremo confine meridionale dei territori dell'Impero. Tradizione vuole, infatti, che Leuca sorga proprio nel punto esatto in cui
il Mare Adriatico e il Mar Ionio si incontrano. Si tratta tuttavia di una credenza popolare alimentata da tradizioni locali, perché in realtà le cartine nautiche e gli accordi internazionali sanciscono che il Mar Ionio e il Mar Adriatico si incontrano ufficialmente nei pressi di Otranto.
Di epoca romana anche la colonna, omaggiata dal Duce, che si trova ai piedi della
cascata, punto terminale dell’
Acquedotto pugliese terminato nel 1939, una delle infrastrutture pù importanti d’Italia. Incorniciata da una grandiosa scalinata, questa bellissima cascata collega la Basilica Santuario al Porto di Leuca. Dal 2015 la cascata è dotata di un impianto di illuminazione artistica e viene aperta con appuntamenti che rappresentano uno spettacolo davvero suggestivo.
Tappa obbligata nel corso della visita a Santa Maria di Leuca è proprio la
Basilica Santuario di Santa Maria “De Finibus Terrae”, costruita tra il 1720 e il 1755 in onore della Madonna di Leuca perché, secondo un’antica credenza popolare, nel IV° secolo la Vergine avrebbe compiuto un miracolo salvando alcuni pescatori da una tempesta. All’interno del santuario, oltre a dipinti e affreschi di pregio, è presente un grosso masso monolitico noto come
Ara a Minerva, che testimonia l’antico culto pagano. Con il passaggio di San Pietro a Leuca, l’antico tempio dedicato appunto alla dea Minerva diventò luogo di culto cristiano.
Un altro dei punti più noti della cittadina è il
faro che si trova sulla sommità di Punta Meliso, dove precendentemente era stata edificata una torre saracena. La sua costruzione risale al 1864, è alto 48 metri e si trova a 102 metri sul livello del mare. È uno dei più importanti d’Italia; salirvi nelle giornate terse vuol dire riuscire a vedere le coste greche, ma anche immergersi nelle tante leggende e simboli legate a questo tratto di Mar Mediterraneo.
La
storia, l'
arte, la
cultura e le
antiche tradizioni hanno plasmato l'essenza di questa piccola città, lembo estremo del nostro Paese, lasciando un segno profondo. A tutto ciò si aggiunge anche un
mare bellissimo fra coste frastagliate, grotte, sabbia dorata e fondali trasparenti, e un
entroterra generoso il cui paesaggio è caratterizzato da ulivi secolari e vecchie masserie. Questo mix magico e unico rende senza ombra di dubbio Santa Maria di Leuca una delle località turistiche in Puglia più famose e interessanti. Natura che incanta, posizione unica nel mediterraneo e una storia affascinante e lunga più di duemila anni ne fanno una meta imperdibile
anche per il turista più esigente, che visitando il
Salento non potrà non rimanerne incantato.