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Viaggiare è una continua scoperta, per gli occhi e per la mente. Quando si viaggia, tutto ha il sapore della novità, come per un bambino, e qualsiasi luogo è capace di regalare un’emozione inedita.
La Calabria rientra perfettamente nei viaggi in grado di stupire, per la sua incredibile varietà di paesaggi e tradizioni. Tanti microcosmi racchiusi in un’unica regione, come spesso accade in Italia.
Oltre a quelle mete e itinerari che per loro magnificenza sono tappe immancabili in un primo approccio alla regione, in Calabria ci sono posti meno conosciuti, fuori dalle rotte classiche e dalle guide turistiche tradizionali.
Abbracciando una visione turistica alternativa, ci si insinua nei meandri meno battuti dai visitatori classici, ma con un grande potenziale. La regione calabrese ha tantissimi luoghi poco pubblicizzati a livello nazionale, ma di grande interesse paesaggistico e culturale.
In questo approfondimento troverai cinque tappe che (forse) non conoscerai e che ti porteranno alla scoperta dei luoghi poco conosciuti della Calabria, da esplorare e amare.
L’attenzione verso i borghi e, in particolare, quelli “fantasma” negli ultimi anni ha avuto un boom. Paesi fermi nel tempo, il cui passato è rimasto cristallizzato, come in una cartolina sbiadita. Pentedattilo rientra in questa categoria di luoghi tanto suggestivi quanto misteriosi, che creano un fascino sui generis nei turisti. Specchi di un’epoca che non esiste più, silenziosi eppur carichi di storie di vita, di dialoghi che sembrano ancora echeggiare tra le strette vie che un tempo animavano il paese e che adesso ne amplificano il senso di umanità smarrita.
Laggiù dove il Mar Tirreno si congiunge con lo Jonio, sorge Pentedattilo, alle pendici del Monte Calvario, la cui particolare conformazione sembra ricreare un’enorme mano aperta. Ecco spiegato il nome del paese, con chiare origini greche, che rimanda a racconti mitologici, indicando la mano di un gigante o di un ciclope. Il borgo risale infatti ai tempi in cui queste terre erano il cuore pulsante della Magna Grecia, durante la colonizzazione ellenica iniziata nell’ottavo secolo a.C.
La terra sotto questo splendido paesino arroccato, come in molte zone d’Italia, ha tremato più volte e un violento terremoto nel ‘700 ha contribuito al primo spopolamento con gli abitanti costretti a spostarsi verso la valle più vicina. Nel 1970 Pentedattilo saluta i suoi ultimi abitanti, che hanno lasciato il loro paese natio per ragioni di sicurezza. Da quel momento in poi il silenzio ha avvolto queste terre, che improvvisamente si sono animate negli ultimi anni. Non grazie al ritorno dei vecchi abitanti, ma grazie ad un’operazione turistica ben organizzata e mirata, che ha rivalutato l’incredibile potenziale di Pentedattilo con l’apertura di botteghe e punti d’interesse culturale, specializzati nella riscoperta delle tradizioni e del passato grecanico della zona.
Ad aumentare il fascino del paese ed aumentare la sua aura sinistra, negli anni sono stati narrati numerosi avvistamenti di fantasmi e il turismo di matrice orrorifica ha spesso inserito Pentedattilo come tappa di un tour dal retrogusto ectoplasmatico!
Ci troviamo ai piedi del Monte Consolino, tra boschi di abeti bianchi e faggi, seguendo il breve flusso della Fiumara Stilaro. Qui in questi luoghi ameni gli abitanti di una ex colonia greca trovarono rifugio, pressati dalle continue incursioni dei saraceni. Intorno a quel nucleo abitativo creato per proteggersi e isolarsi, vennero costruite mura altissime, interrotte unicamente da cinque enormi porte, che di notte venivano chiuse ermeticamente, isolando Stilo dal resto del mondo. Perché la bellezza di Stilo è proprio questo suo essere totalmente distante da tutto ciò che succede intorno, come un microcosmo in cui la vita prosegue uguale da secoli.
Si respira un’aria d’altri tempi qui, alle pendici del monte e, soprattutto, della Cattolica. Si chiama così il monumento simbolo di questo borgo: un complesso monastico dalla forma eccentrica, quasi un castello con destinazione religiosa. Il suo stile bizantino, voluto da monaci orientali nell’undicesimo secolo, la rende una chiesa sui generis e di grande impatto visivo, anche grazie alla grande ricchezza cromatica e geometrica, tipica delle chiese di stampo bizantino. Le quattro cupole della Cattolica sembrano quasi vivi, pronti ad osservare Stilo. E a proteggerla.
Ve ne abbiamo parlato anche nell’articolo che approfondiva i migliori borghi marinari della Calabria da visitare in vacanza. Tuttavia Chianalea è un gioiello che merita di essere visto almeno una volta della vita e, data la sua fama ancora lontana dal turismo di massa, può essere annoverata tra i posti poco conosciuti in cui fare tappa durante un viaggio in Calabria. Chianalea è autentica, qui si respira ancora l’aria dei borghi di una volta, si assiste alla quotidianità paesana, scandita dall’appagante routine e da tradizioni che continuano da decenni, anzi da secoli.
Definita la Venezia del Sud, questo piccolo capolavoro cittadino è la perfetta commistione tra mare e realtà urbana: le acque color smeraldo si insinuano tra le case, le bagnano, accentuandone con i loro riflessi i colori. Il soave rumore delle onde che si infrangono sui mattoni delle abitazioni è il sottofondo musicale perfetto nel tour tra le vie che costeggiano il mare. Chianalea, rispetto a molti borghi marinari, non ha mutato il suo volto per piegarsi al turismo più basso, qui si vive ancora di Tirreno, di pesca. Lo si capisce subito: davanti alle case che si sposano con le acque, si possono vedere all’opera decine di pescatori che armeggiano con le proprie piccole imbarcazioni. Padroneggiando una manualità che si tramanda da generazioni, aggiustano reti, preparano minuziosamente tutto ciò che servirà per pescare, tra ami, pasture e remi.
Il borgo un tempo era al centro di grandi rotte commerciali, località di approdo per le marinerie che navigavano in tutto il Mediterraneo. Qui partivano ed arrivavano continuamente gli scaltri commercianti scillesi, a bordo di feluche, le imbarcazioni in legno armate di bombarde, in caso di attacco nemico.A Chianalea si osserva, si ascolta, si sogna un tempo perduto, che qui torna quotidianamente, portato dalle onde indomite.
La Calabria è celebre per il suo splendido mare, catalizzatore delle attenzioni turistiche di questa terra magnifica. Tuttavia non bisogna sottovalutare in chiave paesaggistica l’entroterra, che può essere abbinato ad una vacanza sul mare in un villaggio, sulla strada del ritorno verso la propria città d’origine, soprattutto se si sceglie di muoversi con i propri mezzi.
Tra i luoghi meno conosciuti per una vacanza in Calabria c'è Gambarie, tappa obbligatoria se si vuole salire di quota, in cima alll’Aspromonte. Qui in inverno si scia, la neve imbianca questi paesaggi idilliaci, trasformando completamente l’atmosfera, mentre le piste ciclabili ricordano altre latitudini. In estate quegli stessi luoghi assumono una meravigliosa parvenza bucolica, con la natura che raggiunge il suo massimo splendore. Gambarie è immersa nei boschi: abeti, faggi e pini secolari l’avvolgono e la proteggono dal caos, inserendola in un contesto in grado di appagare gli amanti del turismo naturalistico. Le cascate dell'Amendolea, il cippo di Garibaldi ed il Sentiero delle fate sono tappe obbligatorie per chi ama camminare e fare Trekking. Mare e montagna: un viaggio in Calabria regala una vacanza gratificante ad ogni altitudine!
Non si può parlare di Calabria senza volgere lo sguardo al suo magnifico passato. Astro della fulgida costellazione che la Magna Grecia aveva creato nel sud della penisola italica e successivamente colonia romana. La regione respira storia in ogni suo angolo e meandro, palesando incredibile interesse culturale e turistico. Il parco archeologico di Scolacium rientra in questa chiave di lettura diversa, che guarda al presente, ma studiandone le origini, le storie, le vicissitudini che hanno forgiato la regione. Skylletion, nome greco poi romanizzato in Scolacium, era un’area amata e frequentata da coloni greci provenienti dalle potenti città di Atene e Crotone. I numerosi ritrovamenti evidenziano la posizione strategica di questo luogo, punto di passaggio per uomini di diverse epoche e provenienza.
Anche in epoca medievale Scoalcium rimase uno snodo fondamentale per le vie di comunicazione e i rapporti con le regioni vicine.Il Parco dunque è una tappa fondamentale se in vacanza si vuole riscoprire la Calabria, anche attraverso la visita ai luoghi meno conosciuti. Siamo nel cuore della storia antica: Magna Grecia, mondo bizantino, normanno e anche mitologico. Da qui infatti Ulisse ripartì per Itaca!
Unire il piacere della scoperta, della ricerca di nuovi paesaggi, della conoscenza di storie e tradizioni locali, al relax, trasforma la vacanza in Calabria in un’esperienza completamente appagante. Cultura e il tanto meritato ozio post lavorativo si sposano perfettamente in questa terra.
Dopo aver visitato i luoghi meno conosciuti, ma pur meravigliosi della Calabria, non c’è niente di meglio di una settimana rilassante. Veratour offre la possibilità di scegliere tra ben due villaggi, capaci di rigenerare completamente, prima del ritorno alla quotidianità.
Nel nostro villaggio si ritroveranno quelle caratteristiche che contraddistinguono l’ospitalità griffata Veratour: un'atmosfera fatta di relax e divertimento, una cucina eccellente e una assistenza sempre presente e attenta alle tue esigenze.
Al Veraclub Scoglio della Galea si potranno ammirare i tramonti, i panorami e le splendide spiagge della Costa degli Dei.
Organizzare un viaggio in Calabria vuol dire regalarsi una vacanza che include tutto quello che si vuole avere quando si va lontani da casa: mare, natura, storia, cibo, divertimento e tanto relax. Perché rinunciare ad una vacanza del genere? Prenota un villaggio firmato Veratour e inizia a sognare!
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